È come un sussurro d’autunno, un invito a perdersi in un racconto fatto di luce e terra. Mire nasce a Castrovillari, a 350 metri sul livello del mare, dove il cielo sembra abbracciare la campagna e farsi un tutt’uno con le falde del Pollino. Questo orange wine Igp Calabria si racconta con la calma di un tempo sospeso. Le vigne, curate con la tecnica Guyot speronato, si preparano alla danza della vendemmia nelle prime due decadi di settembre, quando l’aria porta ancora l’eco dell’estate e il cuore attende il racconto dell’autunno.
Le uve, raccolte con cura, viaggiano in piccole casse, separate e immerse in una macerazione di una settimana che è come un preludio a un’avventura sensoriale. Poi, il vino riposa in acciaio per nove mesi, in un sonno che gli regala il tempo di trasformarsi in un’opera profumata e avvolgente. La metà di Malvasia si sposa con la metà di Trebbiano in un equilibrio di sapori e aromi, come se due antichi racconti si unissero per narrare un’unica poesia.
L’etichetta, impreziosita da un’opera unica dell’artista calabrese Massimo Sirelli, raffigura le Vallija: una danza popolare arbreshe, in cui i giovani, vestiti nel tradizionale costume albanese, ballano in cerchio in un gesto che ricorda la ciclicità della vita e la magia delle tradizioni. In Mire, ogni sorso è una pagina di un romanzo sensoriale, un invito a lasciarsi trasportare dalle emozioni, dove la tradizione e l’innovazione si incontrano per dare vita a un’esperienza unica.
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